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Il dono della diversità: il manifesto



Intercultura vuol dire confronto, interscambio e comunicazione tra culture diverse, in un’ottica di apertura e dialogo tra le differenze, contro ogni discriminazione. Tuttavia, talvolta, privilegiando l’interesse per l’origine, i costumi e le tradizioni della persona che incontriamo – per quanto ricche ed interessanti – e che normalmente consideriamo un diverso, rischiamo di trascurare la vera unicità di chi abbiamo davanti, forse molto più importante: la sua storia e non quella del suo paese, la sua esperienza e non quella del suo popolo, le sue emozioni e i suoi sentimenti e non quelli della sua razza.

In certi casi, paradossalmente, accade perfino di cadere nell’errore di sottolineare una rassicurante uguaglianza anziché l’imprevedibile diversità. Ed è così che si può costruire un’immagine falsa quanto debole e artefatta, una mascherata, dove le persone interpretano solo dei ruoli: l’africano, il cinese, l’arabo e così via.

Le parole sono importanti e, quando i concetti ad esse collegati assumono un valore fondamentale nella nostra vita, non sono possibili contraddizioni.

Siamo uguali o diversi? Non possiamo essere entrambi. Vi chiediamo di scegliere, di prendere posizione. Se credete che siamo tutti uguali questo laboratorio non fa per voi. Altrimenti, se pensate che siamo tutti diversi, allora, forse sarete d’accordo con l’idea alla base di questo progetto: non c’è modo più potente, significativo e rivoluzionario per fare intercultura, cioè per sottolineare l’importanza delle differenze e della ricchezza insita nella propria unicità, che mostrare la diversità di coloro che spesso si ritengono uguali (piuttosto che elogiare l'uguaglianza dei cosiddetti diversi...), di far vedere quanto essi siano interessanti da ascoltare quando raccontano loro stessi e quanto tutto ciò sia meraviglioso se hanno il coraggio di mescolarsi tra loro.