“No, ti prego, Caterina, non ricominciare a piangere, tieni un altro fazzoletto…”
La ragazza arresta appena in tempo la nuova emorragia di adolescenziale sofferenza e dopo un’altra poderosa soffiata, riporta lo sguardo sullo specchio.
“Lo sai che sono arrivata a pensare?”
“Cosa, cara?”
“Di andare da quei dottori lì, quelli che ti rompono il naso e ti spostano gli occhi a casaccio. Una mia amica mi ha detto che hanno aperto fuori città un posto, la clinica Picasso, credo si chiami…”
“Ma sei impazzita, Caterina?”
“Sì, scusa, mamma, è una follia, lo so…”
“Lo sai qual è la vera follia?”
“Quale?”
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La ragazza arresta appena in tempo la nuova emorragia di adolescenziale sofferenza e dopo un’altra poderosa soffiata, riporta lo sguardo sullo specchio.
“Lo sai che sono arrivata a pensare?”
“Cosa, cara?”
“Di andare da quei dottori lì, quelli che ti rompono il naso e ti spostano gli occhi a casaccio. Una mia amica mi ha detto che hanno aperto fuori città un posto, la clinica Picasso, credo si chiami…”
“Ma sei impazzita, Caterina?”
“Sì, scusa, mamma, è una follia, lo so…”
“Lo sai qual è la vera follia?”
“Quale?”
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